Cosa fare per donare il sangue del cordone ombelicale

Categoria: Conservazione sangue ombelicale, Cordone ombelicale
Data di pubblicazione: maggio 30th, 2011

Per poter donare il sangue raccolto dal cordone ombelicale è innanzitutto necessario essere in salute per evitare di trasmettere malattie al ricevente, è necessario quindi eseguire esami su tutta la famiglia per evitare che ci siano patologie che ostacolino la donazione del sangue.

E’ assolutamente necessario che non ci sia la possibilità che si verifichino questi eventi per poter procedere alla donazione senza alcun problema: la gestazione non deve essere inferiore alle 34 settimane, la rottura delle membrane non deve essere inferiore alle 12 ore, la neo mamma non deve avere una temperatura corporea al di sopra dei 38 gradi al momento del parto, il feto deve essere perfettamente sano e non deve esserci presenza di stress fetale.

Una volta verificate queste condizioni si può procedere con la conservazione, non prima di aver firmato un consenso informato che permette la donazione del sangue e lo svolgimento di tutte le indagini necessarie per prevenire eventuali problematiche.


Taglio cesareo, quando è necessaria questa tipologia di parto

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: maggio 11th, 2011

Il taglio cesareo ha origini antichissime.

Questa tipologia di parto è da preferire quando si verificano determinate condizioni che possono in qualche modo ripercuotersi sulla salute del bambino e della madre, complicazioni che possono verificarsi durante il parto (in questo caso il cesareo sarà eseguito d’urgenza) o che possono essere note già da prima (così invece è possibile programmarlo).

L’intervento è dunque indicato se: il bambino è posizionato in modo anomalo (ovvero non girato dalla parte della testa) oppure è troppo grande rispetto alle proporzioni della madre; c’è il rischio per il neonato di contrarre infezioni durante il passaggio nel canale vaginale ed è consigliato anche in caso di parti plurigemellari.  Il cesareo poi è d’obbligo in caso di complicazioni durante il travaglio che potrebbero avere conseguenze anche gravi per il nascituro: è il caso delle sofferenze fetali o di distaccamento precoce della placenta.


Cordone ombelicale, le caratteristiche

Categoria: Cordone ombelicale
Data di pubblicazione: aprile 29th, 2011

Il cordone ombelicale è fondamentale per il benessere del piccolo in arrivo: questo condotto è il principale mezzo di sostentamento del feto. Come si presenta e quali sono le sue caratteristiche? Il cordone o funicolo ombelicale si presenta come un tubicino del diametro di un dito e dalla lunghezza variabile tra i 30 e gli 80 cm. Tuttavia, in una percentuale minima di gravidanze, il cordone può misurare meno o più del dovuto: il rischio che si corre è di sofferenza fetale e soprattutto nel secondo caso, c’è la possibilità che si creino nodi veri nel cordone ombelicale che possono portare ad asfissia. Ciò che permette il passaggio di ossigeno e sostentamento dalla madre al piccolo sono i vasi sanguigni presenti all’interno del cordone (due arterie e una vena) che è costituito per lo più da una mucosa gelatinosa chiamata gelatina di Wharton, necessaria per proteggere i vasi appena elencati. Il sangue del cordone ombelicale è diventato oggetto di studio della ricerca perchè fonte preziosa di cellule staminali.


Pulizia naso neonato consigli per una corretta pulizia.

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: aprile 19th, 2011

Un bambino appena nato è delicato e la sua pulizia deve essere eseguita in modo accurato e corretto. E’ indispensabile eseguire un buon sistema di pulizia del nasino, ecco cosa fare per non avere spiacevoli inconvenienti.

Utilizzare delle garze imbevute di soluzione fisiologica per bagnare le narici, altrimenti si possono acquistare i comodi flaconcini monodose che vanno versati in entrambe le narici. La soluzione fisiologica consente una pulizia profonda delle narici che consente al bambino di respirare bene. E’ meno consigliato l’uso del cotton fioc anche questo deve essere rigorosamente imbevuto nella soluzione fisiologica e non deve essere mai spinto in fondo alle narici. In alternativa alla fisiologica si può utilizzare semplice acqua.

Attualmente in commercio ci sono degli spray specifici per la pulizia del naso che si usano semplicemente inserendoli all’interno. Questa operazione può provocare fastidio al bambino ma passa dopo qualche minuto.


Banca conservazione cellule staminali

Categoria: Cellule staminali, Crioconservazione staminali
Data di pubblicazione: aprile 13th, 2011

Una banca crioconservazione è una struttura all’interno della quale vengono conservate le cellule staminali prelevate. Le cellule vengono analizzate e riposte in contenitori di azoto criogenico, in genere sono immerse in celle di azoto liquido o di vapori di azoto a – 170/ 190° C. Tali banche operano seguendo elevati standard di sicurezza.

Ogni paese ha una legislazione diversa che regolamenta le banche deputate alla conservazione delle cellule staminali e si differenzia in base all’origine delle cellule e all’uso previsto. Nel nostro paese la legge vieta la conservazione delle cellule cordonali per uso autologo, ma consente di conservarle senza alcun problema presso strutture estere. La conservazione delle cellule potrebbe rivelarsi utile in futuro per  la cura di malattie come linfomi, leucemie, tumori e altre patologie.


Dove si trovano le cellule staminali?

Categoria: Cellule staminali
Data di pubblicazione: aprile 5th, 2011

Le cellule staminali, per via della caratteristica che le contraddistingue (ovvero la possibilità di trasformarsi poi in altri tipi di cellule più specializzate), sono da tempo oggetto di studio da parte dei ricercatori che ne sperimentano l’applicazione per curare determinate patologie.

Ma da dove possono essere prelevate esattamente le cellule staminali nel corpo umano?

Esistono infatti diverse fonti di prelievo: le cellule staminali si trovano in grande quantità nel liquido amniotico e solitamente per estrarle vengono utilizzati i residui dei campioni prelevati per eseguire l’amniocentesi (esame di diagnosi prenatale). Un’altra riserva importante di cellule staminali è rappresentata dal cordone ombelicale, sia come tessuto vero e proprio che come sangue, prelevato dalla vena ombelicale. Altri tessuti biologici ricchi di staminali sono la placenta, il midollo osseo ed i tessuti adiposi. Più in generale, molti tessuti rappresentano una fonte potenziale di cellule staminali: tra questi, il derma, la retina, i vasi sanguigni  e organi come fegato e cervello. Cellule staminali sono presenti anche nelle cellule embrionali e fetali, ma la ricerca in questi campi è fortemente limitata da questioni di bioetica.


Cosa fare quando si è deciso di conservare il cordone ombelicale

Categoria: Conservazione sangue ombelicale, Cordone ombelicale
Data di pubblicazione: marzo 25th, 2011

La decisione di conservare il cordone ombelicale deve essere presa almeno con un paio di mesi di anticipo rispetto alla data del parto se si opta per la conservazione autologa.  Se invece si vuole ricorrere alla conservazione eterologa i tempi per le procedure amministrative si allungano. Due mesi sono il tempo necessario per ovviare tutte le pratiche amministrative necessarie alla crioconservazione. Il personale sanitario e tutti i soggetti coinvolti nel parto devono essere informati, innanzitutto è opportuno avvisare il ginecologo, in seguito l’ostetrica o il medico di competenza al quale vanno consegnati il kit per la conservazione  e le istruzioni prima del parto. Una volta reciso il cordone le cellule staminali saranno riposte all’interno del kit e verranno prelevate dal personale competente che le trasporterà nella banca prescelta.


Partorire in acqua, i benefici del parto in acqua

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: marzo 23rd, 2011

Con un po’ di ritardo rispetto agli altri paesi europei, la pratica del parto in acqua si sta diffondendo anche in Italia.

Sempre più strutture ospedaliere si stanno attrezzando con tutto il necessario per consentire alle partorienti questa alternativa al parto con metodo tradizionale.

I benefici che la donna può trarre scegliendo di partorire in vasca sono difatti indiscutibili e riconducibili principalmente alla minore percezione di dolore. L’acqua calda consente nella partoriente un maggiore rilassamento della muscolatura e la sensazione di galleggiamento che tipicamente induce l’acqua aiuta ad assumere posizioni che favoriscono la nascita del bambino.

Non esistono particolari rischi per questa tecnica di parto, nemmeno per il neonato anche perchè appena dato alla luce il bambino per riflesso mantiene l’apnea e viene portato dolcemente in superficie.

Il parto in acqua però viene sconsigliato in caso di alcune problematiche relative alla salute della madre o del piccolo, nello specifico sofferenze fetali, rischio di emorragie post partum e gestosi a rischio eclampsia.


Alimentazione in gravidanza consigli per non ingrassare troppo

Categoria: Gravidanza
Data di pubblicazione: marzo 16th, 2011

Ecco alcuni consigli per seguire la giusta alimentazione in gravidanza senza ingrassare troppo.  Innanzitutto i cinque pasti diventano fondamentali, gli spuntini sono importanti e devono essere assolutamente fatti. La colazione deve essere ricca di latte  integrata a metà mattina con una bella dose di spremuta di agrumi ricca di vitamina C. A pranzo è possibile mangiare carne, preferibilmente bianca, o pesce bollito o alla griglia accompagnato da verdure lesse o crude. Per lo spuntino di metà pomeriggio si può mangiare un frutto a piacere, mentre a cena si può scegliere tra pasta, riso o una minestra di verdura o di legumi accompagnati da un uovo o da 100 grammi di formaggio.

E’ meglio assumere la carne a pranzo e la pasta a pranzo affinché la mamma non ingrassi molto e il bambino nasca con peso perfetto compreso fra i 3 e i 3 chili e mezzo. Se si introducono le proteine la sera e i carboidrati di giorno la mamma rischia di ingrassare eccessivamente e il bambino potrebbe nascere più magro del normale.


Banche per la conservazione cordone ombelicale San Marino

Categoria: Cellule staminali, Conservazione sangue ombelicale, Cordone ombelicale
Data di pubblicazione: marzo 11th, 2011

Il numero delle mamme che scelgono di conservare il cordone ombelicale è aumentato notevolmente negli ultimi anni. La crioconservazione è una tecnica che consente di conservare le staminali del sangue placentare, cellule che potrebbero rivelarsi utili in futuro per la cura di particolari patologie. In Italia ci sono circa 10 mila famiglie che ogni anno scelgono di conservare le proprie cellule. In Italia però non è ancora permessa la conservazione autologa che garantisce l’esclusività del cordone ombelicale al donatore per un periodo compreso tra 20 e i 30 anni.  Per questo motivo sono davvero molte le famiglie che decidono di farlo nella repubblica di San Marino dove ci sono banche private per la conservazione che assicurano all’interno di laboratori all’avanguardia la custodia esclusiva delle staminali.  Il periodo e i costi variano a seconda della struttura scelta e in base ai servizi che questa offre.